Documenti necessari per sposarsi e pubblicazioni

Documenti necessari per sposarsi e pubblicazioni.
Quali documenti sono necessari per sposarsi? Sia che vi sposiate con rito religioso che con rito civile qual’è l’iter burocratico da seguire?

La prima domanda da porsi è: chi si può sposare?

  • Gli sposi devono avere stato libero. Se sono stati sposati in precedenza dovranno provare che il vincolo sia stato annullato, che risulti nullo, che sia stato sciolto tramite divorzio o vedovanza
  • Entrambi gli sposi devono essere capaci di intendere e di volere
  • Non deve sussistere vincolo di parentela, affinità, affiliazione o adozione tra i due coniugi
  • Gli sposi devono avere almeno 18 anni

Matrimonio civile

Anche se avete deciso di sposarvi in chiesa, sappiate che ci sarà una parte della cerimonia dedicata alla lettura degli articoli civili in quanto il solo matrimonio religioso non risulta valido ai fini legali.

Come prima cosa occorre prendere un appuntamento presso l’Ufficio di Stato Civile in cui almeno uno degli sposi ha la residenza, per fissare la data e richiedere le pubblicazioni di matrimonio. I documenti da presentare sono:

  • Documento di identità
  • Stato di famiglia
  • Codice fiscale
  • Marca da bollo
  • Autocertificazione da compilare presso l’Ufficio di Stato Civile

È possibile celebrare il matrimonio a partire dal quarto giorno dall’affissione delle pubblicazioni e non oltre i successivi 180 giorni, in quanto il certificato di eseguite pubblicazioni ha una validità di 6 mesi.

Le pubblicazioni hanno il fine di rendere nota l’intenzione di due persone di contrarre matrimonio e oggi esiste la possibilità di richiedere le pubblicazioni online.

Se si desidera sposarsi in in comune in cui nessuno dei 2 sposi ha la residenza sarà necessario presentare una delega apposita.

Nel caso invece di un coniuge straniero, i documenti da presentare oltre a quelli già visti sono:

  • Documento di identità che sia valido sul piano internazionale;
  • Certificato di nascita;
  • Nulla osta. Un permesso, dato dal proprio Paese per sposarsi.

Va poi deciso quale regime patrimoniale adottare, se comunione o separazione dei beni.

Se si decide la comunione dei beni, alcuni dei beni diventano oggetto della comunione tra coniugi. Rientrano, nella comunione fra coniugi i seguenti beni: i frutti dei beni propri di ciascun coniuge (per esempio l’affitto di una casa); gli acquisti realizzati dai due coniugi durante il matrimonio; aziende gestite dai coniugi costituite dopo il matrimonio l’e entrate dell’attività separata di ciascun coniuge.

Chi invece sceglie il regime di separazione dei beni, invece, acconsente ad avere la proprietà esclusiva dei propri beni prima e dopo le nozze.

Matrimonio religioso

Prima di tutto è necessario fissare un appuntamento con il parroco ed iscriversi al corso prematrimoniale. I documenti per il matrimonio in chiesa sono:

  • Certificato di Battesimo
  • Documento di Cresima
  • Attestazione di Stato Libero Ecclesiastico
  • Nulla osta se celebrerete le nozze in un comune diverso da quello di residenza o in una parrocchia diversa
  • Attestato di partecipazione al corso prematrimoniale

Con questi documenti gli sposi e il parroco compiono il Consenso Matrimoniale. Il parroco rilascia quindi la richiesta delle Pubblicazioni civili, che vengono eseguite in Comune, e le Pubblicazioni religiose, per le parrocchie ove risiedono gli sposi.

Dopo circa tre settimane, gli sposi possono tornare dal parroco, consegnando le avvenute Pubblicazioni civili e religiose: a questo punto è tutto pronto.

Se il matrimonio viene celebrato nella propria parrocchia, non è necessario altro; se invece avverrà in un’altra chiesa, allora il parroco consegnerà al collega parroco lo Stato dei Documenti e le Pubblicazioni civili, per poter procedere alla celebrazione.

In caso il matrimonio avviene in un’altra diocesi: occorrerà una vidimazione della Curia della diocesi di provenienza e, spesso, anche di quella dove verranno celebrate le nozze.

Nel caso di matrimonio misto il parroco presenta una licenza al Vescovo o il Vicario Generale, che include:

  • Attestazione del cattolico di non abbandonare la propria fede
  • La dichiarazione del cattolico che si impegna a educare i/i proprio/i figlio/i secondo i principi della religione cattolica
  • Documento del cattolico di lasciare libero il coniuge di professare la propria fede
  • Tali dichiarazioni devono essere firmate dalla parte cattolica e notificate dall’altra parte, insieme alla firma del parroco.

Pensate di avere bisogno di aiuto per la documentazione? Archievents può aiutarvi durante questi passaggi delicati!